Warner Bros sceglie il noleggio dei film su Facebook
Si fa sempre un gran parlare di Social Media in questo periodo e delle opportunità che le aziende possano usare i social media per fini commerciali, oltre che per stabilire una interazione con il proprio pubblico.
E’ di questi giorni la notizia dell’ accordo commerciale stipulato fra Warner Bros e il social network più famoso del momento, Facebook.
Questo accordo prevede che la Warner potrà offrire tramite Facebook il noleggio dei film ai propri utenti.
Il primo titolo che è già possibile noleggiare è “Il cavaliere oscuro – The Dark Knight” il secondo film della Trilogia diretto da C. Nolan.
Questo accordo fra le due grandi aziende dovrebbe essere sostanzialmente questo:
i film saranno visionabili in streaming e saranno pagati sia in dollari ma anche con 30 Facebook Credits (una sorta di moneta elettronica in uso sul social network) essere pagati in dollari o con i Facebook Credits, cioè la moneta virtuale accettata sul social network.
Dark Knight al momento costa 3 dollari per il noleggio per 48 ore.
Gli utenti italiani però non potranno ancora godere di questa iniziativa perchè per ora questo servizio è disponibile solo in USA.
Al momento l’interazione tramite Facebook è prevista dal fatto con la possibilità di lasciare commenti e interagire online mentre si guarda il film. E’ possibile metterlo in pausa e riguardarlo quando si vuole entro le 48 ore.
Il presidente della Warner Bros. Thomas Gewecke, un mese fa dichiarava:”Facebook è diventata meta quotidiana di centinaia di milioni di persone. Rendere i nostri film disponibili sul social network è solo una naturale estensione dei nostri sforzi di distribuzione digitale”
La Warner Bros introduce questo nuovo sistema che sicuramente è innovativo e fa leva sulla distribuzione digitale unita ad un vasto pubblico di utenti che potrebbe fare la fortuna di questo tipo di soluzioni.
La Warner afferma di aver scelto Il Cavaliere Oscuro come primo film perchè 4 milioni di utenti avevano cliccato sul tasto “Mi piace”.
Staremo a vedere se questo tipo di soluzioni prenderà piede sempre più o sarà, come molte accade quando si entra in territori sterrati, un buco nell’acqua.
