Twitter Italia sta morendo?
La domanda può sembrare retorica dato che ad oggi questo social network risulta uno dei più diffusi in Italia, vantando un numero considerevole di iscritti.
Ma, nonostante la sua notorietà, il famoso “social dei cinguettii” è però il meno usato dagli utenti.
Come mai questo calo improvviso ed inaspettato?
In questo articolo verranno analizzati i motivi per cui in Italia si cinguetta sempre meno.
Twitter Italia sta morendo?
Quando nel lontano 2006 Twitter fece la sua comparsa nel mondo dei social network Facebook era già sulla scena da due anni, conquistando il cuore di tantissimi utenti.
Per Twitter Italia era già allora complicato rubare il primato al social per eccellenza, ma le cose per il cugino minore di Facebook non sono andate poi così male.
Il social della sintesi è riuscito a conquistarsi uno spazio nella vita quotidiana degli italiani che cercavano di esprimere in 140 caratteri ciò che pensavano.
E forse è stata proprio questa la prima difficoltà: l’ostacolo dei 140 caratteri.
Per qualcuno è iniziato a risultare complesso e inutile cercare di scrivere ciò che voleva in pochi caratteri: perchè sforzarsi quando su Facebook non c’è limite e il tutto può essere anche corredato da una bella foto?
Il primo motivo per cui Twitter Italia sta morendo è forse la pigrizia di chi usa i social network.
Nessuno ha voglia di mettersi ad escogitare un modo per “strizzare” ciò che pensa per postarla su un social: il tempo di riflettere su come concentrare un ragionamento in uno spazio così ristretto che la foga da condivisione da social network è bella che passata.
Ed ecco che tutti corrono a scrivere su Facebook.
Perchè Facebook sembra è immortale?
Come ho precedentemente detto, Twitter è venuto dopo Facebook e questa è stata già una grande penalizzazione.
Le persone sapevano usare Facebook ma non avevano idea di come usare Twitter oppure provano ad utilizzare Twitter come Facebook, con risultati ovviamente scarsi.
La prima cosa che probabilmente tutti dimenticavano era che su Twitter noi non ci rivolgiamo a nostri amici e non dobbiamo credere di ottenere approvazione scrivendo banalità, citazioni trite e ritrite o postando una foto al mare.
Anche perchè lo spazio non c’è. E, come in tutti i luoghi in cui non c’è spazio, non tutti ci possono entrare.
Su Twitter conta tantissimo cosa pensi e come lo scrivi. E l’approvazione te la puoi guadagnare solo se pensi e scrivi bene.
Non è questione di intelligenza o di avere un Q.I. sopra la media: si tratta di una questione di approccio.
Il punto è probabilmente questo: su Twitter non ci sono nostri amici che ci leggono e ci mettono like perchè ci vogliono bene.
Essere su Twitter è come trovarsi in una piazza piena di gente sconosciuta che devi cercare di coinvolgere, far appassionare a quello che dici e che ti deve approvare.
Le differenze tra i due social sono evidenti: Twitter è una rete di relazione, Facebook è una rete di contenuti.
Allora Twitter italiano è davvero spacciato?
Non bisogna essere catastrofici, prima di annunciarne la morte bisogna pensare a come utilizzarlo in maniera intelligente e vantaggiosa.
In un articolo scritto nel 2011 avevo sottolineato come anche Twitter si stesse muovendo verso le aziende lanciando le business page, strizzando gli occhi alle aziende come Coca Cola ed American Express.
Ed è proprio questo il punto su cui bisognerebbe insistere, il lato business di Twitter.
Perchè Twitter, utilizzato in modo strategico, può avere delle potenzialità enormi e può offrire un valore unico e distintivo che nessun altro social riesce a dare per il business o il personal branding: una relazione stretta con un target mirato e mediato.
