Blackberry e la crisi
BlackBerry, produttore canadese di telefonini, in crisi ormai da due anni, dopo una intensa ristrutturazione aziendale, ha deciso una nuova ricetta per tornare in campo alla grande: punterà sulla tastiera fisica.
Il CEO John Chen in un’ intervista rivela che dopo due anni di sperimentazione con la tastiera software, Blackberry ha deciso di fare un passo indietro e di tornare in un mercato dove non hanno molti concorrenti: quello dei telefoni a tastiera fisica (querty).
I telefoni completamente touch continueranno ad esistere nella gamma dei prodotti Blackberry ma sarà affidata a Foxconn, una fabbrica asiatica molto famosa e molto discussa.
Foxconn progetterà e realizzerà questi smartphone che verranno brandizzati con il marchio Blackberry e avranno dei prezzi entry level per la fascia bassa, di circa 200 dollari.
La fascia alta invece sarà curata internamente dall’azienda e sarà dedicata a prodotti con tastiera fisica.
Qualche anno fa i BlackBerry erano molto famosi, erano uno status symbol dei manager italiani e stranieri.
Ancora oggi sento molti direttori e manager che, nonostante ci sia una agguerrita concorrenza da parte di Apple e Android, molti non si sono lasciati andare e sono rimasti fedeli al marchio, sostenendo che la tastiera fisica è ineguagliabile, e che per scrivere molte mail al giorno, è impossibile farlo con una tastiera touch.
Forse molti di questi hanno semplicemente paura di cambiare una abitudine ormai radicata, ma per molti di loro è effettivamente importante avere una comodità di scrittura.
Parlando chiaramente, senza falsi moralismi, il brand Blackberry ha perso appeal in questi anni.
Oggi non è più considerato uno status symbol come lo era anni fa.
Anche io, tempo addietro, avevo ipotizzato che BlackBerry dovesse concentrarsi sui telefoni con la tastiera fisica, e tornare alle sue origini. Staremo a vedere, se sarà una scelta vincente oppure sarà il tracollo definitivo.
