Una azienda chiusa non commette errori, ma non impara

Azienda chiusa, quante ne conosci ?

Ultimamente penso spesso al fatto che molte aziende siano “chiuse”.

Chiuse nel senso che non imparano. Non ti permettono di organizzare il tuo lavoro autonomamente, ma è tutto regolato da standard e procedure.

azienda chiusa

Poco tempo fa lavoravo in una azienda fatta da open space verdi e tristi, le persone a mensa mangiavano in totale silenzio, quasi come se il pranzo fosse un intervallo fra il lavoro della mattina e quello del pomeriggio.

Vedevo pochi sorrisi. La gente non si divertiva lavorando e l’ho sempre ritenuta una cosa molto brutta.

Credo che la valorizzazione della risorsa umana sia una cosa fondamentale. Un dipendente felice fa del suo lavoro anche una cosa felice.

Amare la burocrazia e l’autoreferenziale, chiudere le porte ai processi innovativi, bloccare i social network perché: “fanno perdere tempo e Facebook è il regno del cazzeggio” tutto questo non fa altro che chiudere le ali a una organizzazione che non impara, e che continua ad avere paura del nuovo.

Come se il nuovo portasse un cambiamento non voluto, un alterazione dello status quo.

Non credo che si debba per forza adorare il nuovo e discriminare il vecchio, il cambiamento non è per forza una cosa positiva: ma rimanere gli stessi significa dire no al futuro.Si cambia anche rischiando di sbagliare, e si impara decisamente più dagli errori che dai successi.

L’azienda chiusa, non commette errori sicuramente, ma non impara dagli stessi. Non accetta il cambiamento e non cresce.

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