Che Android sia il sistema del futuro, io l’ho sempre sostenuto. Che stia facendo piazza pulita dei concorrenti, anche.
Oggi Nielsen pubblica una ricerca sui consumatori (qui il link per la ricerca in inglese) che hanno comprato uno smartphone e, udite udite, il 50% di loro ha comprato Android. Secondo questa stima il 50% delle persone ha acquistato Android, il 25% Apple, il 15% RIM (Blackberry) e il restante altri prodotti.
Android è l’unico sistema che aumenta sempre più le quote di mercato. Quelle dei competitor sono sostanzialmente inalterate.
Quale è la chiave di questo successo così veloce?
Sicuramente non è una sola, ma forse la determinante più importante è sicuramente il prezzo.
1.Fattore Prezzo: Apple produce terminali solo di fascia alta con un prezzo alto (da 499 euro in su) mentre Android è presente su tutte le fasce di mercato (mass market – middle market – premium).
Nel dettaglio, infatti, esistono telefoni Android che partono da 89 euro (il Vodafone Ideos), a 160 euro (Lg Optimus One) fino ad arrivare ai top di gamma fino a circa 600 euro. (LG optimus 3d o HTC incredible S o Samsung Galaxy S 2).
2.Varietà della gamma prodotti: Oltre al fattore prezzo, è la scelta delle caratteristiche dello smartphone un altro fattore discriminante, la scelta dei modelli è veramente variegata (con tastiera estesa QUERTY, touch senza tastiera, con tastiera slide a scomparsa, con display grande, display mini, navigazione 3g o solo WiFI, con una webcam, con due, con la porta HDMi, con il Bluetooth, ecc).
3. Sistema operativo: Android è un sistema molto più aperto di Apple. Permette un controllo molto più ampio dell’utente che è consapevole delle scelte che fa. Se vuole installare una cosa diversa da quella impostata dal produttore è messo in condizioni molto più agevoli senza per forza effettuare lo sblocco del dispositivo (in Android si chiama rooting, su Apple si chiama JailBreak). Il sistema Apple è sicuramente più limitante, con meno funzioni, ma sicuramente più adatto per gente che vuole poche funzioni ma ottimali.
Staremo a vedere cosa ci continuerà a dire il mercato, che alla fine, non ce lo dimentichiamo, siamo sempre noi consumatori.
